Mirella Freni si è spenta ieri a Modena, sua città natale.
Mirella Freni è stata una delle grandi protagoniste della scena lirica internazionale del dopoguerra. Possedeva una splendida voce di soprano lirico, morbida, intensa e luminosa che, fin dal debutto al Comunale di Modena, la rese interprete ideale di trepidi personaggi femminili, come Mimì nella Bohème o Micaëla della Carmen, di cui rimane interprete insuperata.
Forte di questi mezzi fu acclamata su tutte le principali ribalte italiane ed internazionali, a cominciare dal Teatro alla Scala.
Dotata di spirito e di arguzia sapeva essere impareggiabile anche in personaggi vivaci e spiritosi, come Adina dell’Elisir d’amore, la Nannetta del Falstaff o la Susanna delle Nozze di Figaro.
Collaborando con alcuni dei più importanti direttori d’orchestra, come Herbert von Karajan, Riccardo Muti, Claudio Abbado, Gianandrea Gavazzeni si accostò con successo alla produzione verdiana siglando letture memorabili della Desdemona dell’Otello, dell’Elisabetta del Don Carlo, dell’Elvira dell’Ernani, della protagonista di Aida.
Si trattò di debutti storici: contribuirono a quell’operazione di liricizzazione del teatro lirico verdiano, che rimane uno dei capitoli più interessanti della storia dell’interpretazione degli ultimi decenni.
Si deve, infine, ricordare il suo felice approccio a tre titoli della produzione di Caikovski, Tatjana dell’Evgenij Onegin, Lisa della Dama di Picche, Giovanna della Pulzella d’Orléans e ad alcuni personaggi del Naturalismo italiano, come Adriana dell’Adriana Lecouvreur e Fedora dell’omonima opera di Giordano.
Nel numero di marzo la nostra rivista dedicherà uno speciale al grande soprano modenese.