VIRGILIO BERNARDONI, Puccini, ilSaggiatore S.r.L, Milano 2023, pp. 574, 39,00 €
In prossimità del centenario della morte di Puccini, sul mercato librario si intensificano le pubblicazioni riguardanti il musicista lucchese, scritti eterogenei inerenti sia il soggetto artistico sia quello biografico. E ogni pubblicazione, sintetica o monografica è, a tutta prima, accolta con sospetto e curiosità: sospetto, perché si teme di leggere fotocopie di altri scritti precedenti; curiosità, perché ricerche più recenti, soprattutto dopo l’apertura dell’Archivio della villa Puccini di Torre del Lago, hanno effettivamente prodotto un arricchimento al materiale documentale già noto.
Questo secondo caso, riguarda la monografia scritta da Virgilio Bernardoni: un prezioso compendio di notizie e riferimenti scaturiti dopo venticinque anni di ricerca attiva condotta dal Centro Studi Giacomo Puccini di Lucca. Il volume inizia con brevi accenni alla dinastia dei Puccini, originari di Celle, per proseguire con citazioni, riferimenti aneddotici suddivisi per periodi storici e descrizione degli avvenimenti a essi correlati (Suggerimenti di lettura) e la discografia consigliata per l’ascolto audio video della musica pucciniana (Da ascoltare – Da ascoltare e vedere). Molto utili le indicazioni di rimando a scritti di altri autori afferenti altre tematiche di rilievo, che permettono un raffronto di stili e di pensieri.
Acute e ben comprensibili le spiegazioni per i brani musicali; interessante la tavola sinottica con evidenziate melodie già usate in passato da Puccini e riproposte in opere successive (da Le Villi a Butterfly). Molto interessante il Glossario alfabetico con breve spiegazione dei termini musicali generali e comparenti più volte nel testo quali Aria, Atonalità, Barform ecc. Tali definizioni possono aiutare il lettore che non conosca la musica né la sua terminologia principale.
Seppure scritto con penna leggera, il volume risulta bivalente: sicuramente utile a chi conosca almeno un po’ Puccini, la sua musica e voglia approfondire l’argomento aggiornato con le ultime scoperte; l’approccio può essere più difficoltoso per chi non conosca la musica e la timbrica orchestrale, nonostante gli accostamenti strumentali con le varie drammaturgie siano inseriti con oculatezza.
Ricca la bibliografia e l’indice dei nomi. Un po’ scomoda la lettura delle numerose note: anziché a piè di pagina, sono collocate in fondo al testo interrompendo la continuità nella lettura. Impreziosiscono il volume le immagini (parte a colori e parte in bianco nero), alcune di esse rare se non inedite, purtroppo stampate non molto nitide e bislunghe.
Roberto Del Nista
(luglio 2023)