Non saranno 24 bensì 25 le grandi voci che il pubblico potrà ascoltare il 7 dicembre nella Serata “A riveder le stelle” – con la direzione di Riccardo Chailly e la regia di Davide Livermore – che sarà trasmessa da Rai Cultura su Rai 1 e su Radio 3 dalle ore 17 e sarà poi disponibile su Raiplay. Nel video di introduzione alla Serata si ascolterà infatti la voce di Mirella Freni nella romanza “Io son l’umile ancella” da Adriana Lecouvreur di Cilea.
È sempre vivo l’affetto del pubblico scaligero per questa grande artista, che in trentaquattro anni di presenza al Piermarini – dal 1962 al 1996 – è stata protagonista di alcuni degli spettacoli che hanno costruito l’identità del Teatro, incluse sette inaugurazioni di stagione. Il suo proverbiale rigore, la musicalità innata ma forgiata nello studio e nel rispetto della partitura ne hanno fatto un’interprete amata dai direttori d’orchestra quanto dal pubblico.
Nel 1962 Antonino Votto la dirige al debutto come Nannetta in Falstaff. Nel 1963 è Herbert von Karajan a volerla come Mimì ne La bohème con la regia di Franco Zeffirelli; sul podio di questa produzione si avvicendano nel corso degli anni Nino Sanzogno, Georges Prêtre, Carlos Kleiber e Gianandrea Gavazzeni, che guida la Freni anche nei territori del Verismo con L’amico Fritz, Adriana Lecouvreur, Fedora. Kleiber la riporta al 7 dicembre nel ‘67 con lo storico Otello con Plácido Domingo. Centrale nella storia dell’interpretazione al Teatro alla Scala è il suo rapporto con Claudio Abbado, che la dirige in Simon Boccanegra, Le nozze di Figaro, Don Carlo e Requiem, ma restano memorabili anche le inaugurazioni verdiane con Falstaff diretto da Lorin Maazel e Ernani diretto da Riccardo Muti; Seiji Ozawa la dirige invece in Evgenij Onegin.
Straordinari i sodalizi con i colleghi: primi tra tutti Luciano Pavarotti e Nicolai Ghiaurov, ma con lei dividono regolarmente il palcoscenico Plácido Domingo, Gianni Raimondi, Rolando Panerai, Piero Cappuccilli, Elena Obraztsova e moltissimi altri. L’ultima apparizione di Mirella Freni sul palcoscenico della Scala avviene il 14 giugno 1996, in una recita di Fedora con Plácido Domingo.
Nel 2015 il Teatro ha festeggiato l’ottantesimo compleanno dell’amata artista con una serata condotta da Elvio Giudici e Alberto Mattioli, in cui la sala si è riempita ancora una volta di un pubblico pieno di gioia e di gratitudine.