Davide Garattini Raimondi parla della Cendrillon di Pauline Viardot, per la quale firma il nuovo allestimento in scena dal 24 ottobre Festival di Wexford.
Di Alessandro Mormile
Premessa
Da La Cenerentola di Rossini al Cendrillon di Massenet, il repertorio è ricco di opere ispierate alla Cenerentola della fiaba di Pérrault. Tra i più interessanti, oltre a questi due grandi lavori, c’è Cendrillon di Pauline Viardot (1821-1910), un’opéra comique in miniatura scritta in età avanzata e che richiede solo una manciata di voci e pianoforte.
Oltre ad essere una rivisitazione elegante della classica fiaba di Pérrault, è – grazie all’affascinante storia di vita di Viardot – un’opera che mette insieme molti fili della vita musicale parigina del XIX secolo.
Quasi nessuno era meglio calato che la Viardot nel mondo della musica del suo tempo. Suo padre era Manuel Garcia, il tenore spagnolo per il quale Rossini aveva composto il ruolo di Almaviva nel suo Barbiere di Siviglia. Sua sorella era il celebre soprano Maria Malibran. Di per sé, la mezzosoprano Pauline Viardot è diventata famosa per le sue esibizioni di Gluck, ha creato il ruolo di Fidès in Le Prophète di Meyerbeer ed a lei è stata dedicato Samson et Dalila di Saint-Saëns.
La Viardot era anche una brava pianista, aveva studiato con Liszt da bambina, ed era amica intima di George Sand e Chopin, deliziando il compositore polacco quando arrangiò alcuni delle sue mazurke come canzoni. Cantò al funerale di Chopin nel 1849, in una esibizione del Requiem di Mozart – proprio come aveva fatto nove anni prima al funerale di Napoleone.
La Viardot fu anche la musa ispiratrice del grande scrittore russo Turgenev, che produsse numerosi libretti per le sue operette, alcune delle quali godettero di grande successo. Si ritiene improbabile che una qualsiasi delle parole di Turgenev sia arrivata a Cendrillon, poiché morto circa 20 anni prima della sua prima, anche se è possibile che questo lavoro sia statao composto qualche tempo prima che fosse eseguita per la prima volta nel 1904. La Viardot era stata ovviamente una famosa interprete della Cenerentola di Rossini, ma la sua versione della storia possiede un suo tocco leggero e distintivo.
Abbiamo chiesto al regista DAVIDE GARATTINI RAIMONDI, che firma l’allestimento di Cendrillon in scena al Festival di Wexford in Irlanda, di anticiparci le caratteristiche del suo spettacolo.
Come è nato questo progetto?
“Per me Cendrillon della Viardot non era una novità, dal momento che già la avevo messa in scena per l’Opéra Royale de Wallonie di Liegi. Quando Rosetta Cucchi, direttore artistico del Festival di Wexford, mi chiese un anno fa di pensare a qualcosa che fosse adatto alla particolare sezione del Festival che affianca ogni anno alle grande produzioni quelli che vengono definiti gli “short works”, ossia delle opere famose che vengono messe in scena o in formato ridotto, oppure opere brevi da eseguire senza tagli, non ebbi alcun dubbio. In genere, in questo caso si ricorrre a farse o ad opere in un atto adatte appunto a questo tipo di idea. Non era mia intenzione proporre un’opera che fosse rimaneggiata ed ho quindi subito pensato alla Cendrillon, che ben conoscevo; per di più non solo dura poco più di un’ora ma prevede l’utilizzo del solo pianforte. Volevo dunque proporre un titolo che avesse una forma originale”.
Cosa rappresenta per lei la Cendrillon?
“Sono molto felice di aver lavorato con una compagnia di giovanissimi, che mi ha dimostrato un entusiasmo ed una disponibilità totale. La Cendrillon della Viardot rappresenta quello che potremmo definire l’anello di congiunzione fra Rossini e Disney ed è una vicenda ovviamente nota a tutti”.
Come vengono concepiti dal Festival questi “short works”?
“Ogni anno gli “short works” venno proposti in posti diversi della città di Wexford. Nel mio caso, mi è stata offerta per Cendrillon una location molto particolare: un albergo. Ho quindi pensato ad un allestimento legato agli ambienti dell’hotel. I componenti della famiglia di Cenerentola diventano nel mio pensiero i gestori della struttura alberghiera, che si chiama Hotel Viardot; è un albergo caduto in disgrazia perchè non lo sanno gestire e Cenerentola fa quello che può, occupandosi delle pulizie”.
Vuole raccontarci cosa si vedrà sulla scena?
“Tutta la scenografia è formata da materiali semplici, in questo caso grandi scatoloni di cartone. Premetto che tutti gli “short works” vengono realizzati ad un costo di produzione intenzionalmente bassissimo; il tanto sbandierato concetto di “low cost” qui è messo davvero in pratica alla lettera, in maniera reale e non fittizia. Cosa conta sono dunque le idee e l’ingegno che si deve mettere in atto per realizzare il tutto con il niente. Questo è stato per me smolto stimolante; una sfida che ho accettato e che mi ha divertito, facendo scaturire dei punti di sperimentazione davvero interessanti da percorrere. Avevo il problema di avere due scenografie: quella della casa di Cenerentola e quella del palazzo del Principe. Abbiamo così lavorato da un lato con le scatole di cartone per gli ambienti della casa e con dei cellofan per il palazzo, come se fosse incellofanato, quasi ghiacciato. Come ambientazione, ho scelto quella dei giorni nostri, anche per agevolare la ricerca di un tipo di costumi facili da reperire, ma non solo, anche per dare comunque al pubblico che vede lo spettacolo l’idea di essere entrati in un albergo, dove vedono l’opera ambientata, nel luogo stesso dove si trovano. Questa è appunto l’atmosfera che ho cercato di creare nel mio spettacolo. Abbiamo lavorato molto con i cantanti sulla comicità dell’opera e credo che, grazie alla loro attorialità travolgente, i limiti del basso costo della messa in scena finiscano addirittura per non cogliersi. Infatti il pubblico, alla prova generale, si è divertito moltissimo e credo e spero di aver raggiunto l’obiettivo che mi ero prefissato di realizzare con la collaborazione di tutti”.
Direttore
Jessica Hall
Regia
Davide Garattini Raimondi
Scene e Costumi
Luca Dalbosco
Luci
Johann Fitzpatrick
CAST
Le Baron de Pictordu
Ben Watkins
Marie (Cendrillon)
Isolde Roxby
Armelinde
Cecilia Gaetani
Maguelonne
Rachel Goode
La Fée
Kelli-Ann Masterson
Le Prince Charmant
Richard Shaffrey
Le Comte Barigoule
Mark Bonney
Nelle ultime due foto in basso:
il regista Davide Garattini Raimondi
che firma il nuovo allestimento di Cendrillon
di Pauline Viardot per il Festival di Wexford